Il fibroma uterino è un tumore benigno, noto come leiomioma in gergo medico, che si sviluppa, di solito, durante l’età riproduttiva di una donna.
Rappresenta la principale causa di isterectomie e, spesso ma non sempre, comporta sintomi specifici tra cui abbondante sanguinamento mestruale, disturbi urinari, infertilità e aborto.
Nonostante la patogenesi non sia ancora ben chiara, pare che abbiano un potenziale effetto sullo sviluppo del fibroma vari fattori come l’alimentazione, l’attività fisica e lo stato psico-fisico-mentale di un soggetto.
Numerosi studi hanno, infatti, dimostrato che una dieta ricca di verdura, frutta, prodotti lattiero-caseari e prodotti a base di soia potrebbe avere un effetto positivo sulla crescita del fibroma uterino. Come riportato in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica The American Journal of Clinical Nutrition, ciò trova conferma in una maggior incidenza della patologia nelle donne di colore che hanno più bassi introiti di frutta, verdura, fibre, carotenoidi e vitamine A e C rispetto alle donne bianche. Gli alimenti vegetali, infatti, contengono numerosi antiossidanti e sostanze fitochimiche, quali il licopene, fitoestrogeni, isoflavonoidi e lignina, che possono diminuire il rischio di sviluppare il fibroma uterino attraverso apoptosi o meccanismi ormone-dipendenti.
Al contrario, un notevole consumo di carne rossa potrebbe aumentare il rischio di sviluppare il fibroma uterino, mentre una regolare attività fisica ed un basso indice di massa corporea (BMI) in fase pre-menopausa ne ridurrebbero del 40% l’incidenza. Anche lo stress avrebbe un ruolo negativo sullo sviluppo della malattia, influenzando i livelli di estrogeni e di progesterone, entrambi ormoni con un ruolo fondamentale nella patogenesi del fibroma uterino.