In un recente studio, pubblicato sulla rivista medica Arthritis, è stata comparata l’efficacia dello zenzero a quella di medicinali di uso comune, come l’ibuprofene ed il cortisone, confrontandone l’azione antidolorifica. È stato dimostrato, in particolare, che questa spezia, utilizzata da millenni nella cultura orientale, ha effetti di gran lunga migliori dell’ibuprofene ed equiparabili a quelli del cortisone, ma con una sostanziale differenza: apporta molteplici effetti benefici al nostro organismo, senza alcun effetto collaterale spiacevole, tipico della somministrazione di farmaci chimici.
Lo studio in questione, condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Copenhagen, ha concentrato l’attenzione sull’azione antidolorifica dello zenzero in casi e di artrite reumatoide e di osteoartrite, che pare sia dovuta alla presenza di composti in grado di inibire la produzione di citochine pro-infiammatorie (molecole proteiche in grado di causare infiammazione dei tessuti, portando, quindi, alla comparsa del dolore).
Dallo studio, nello specifico, è emerso come questa capacità curativa sia del tutto assente nell’ibuprofene, uno tra i più comuni farmaci antidolorifici, mentre sia equiparabile nel cortisone e nell’estratto di zenzero.
A parità di effetti antinfiammatori, gli esperti hanno sottolineato un importante punto a favore dell’estratto di zenzero rispetto al cortisone. Mentre l’assunzione di estratto di zenzero non presenta effetti collaterali, la somministrazione di cortisone può condurre alla comparsa di conseguenze indesiderate per l’organismo già note, come gonfiore, debolezza muscolare, aritmia cardiaca, pressione alta, ansia e problemi di insonnia.
Quest’antica spezia, pertanto, dovrebbe assumere una notevole considerazione come rimedio naturale, privo di effetti collaterali, nel trattamento di stati dolorosi .