LA MIA CONSULENZA

Per rendere ottimale il percorso nutrizionale che intraprenderemo assieme, è necessaria, in primis, la conoscenza reciproca tra me ed il mio paziente, nonchè apprendere quali sono le sue abitudini alimentari, il suo stato di salute e, non ultimo, il suo stile di vita.

La PRIMA VISITA (della durata di  50 minuti circa) prevede un colloquio volto all’approfondimento di questi aspetti, mediante la compilazione della scheda anamnestica del paziente.

Segue l’analisi della composizione corporea, dello stato nutrizionale e del fabbisogno energetico del paziente, attraverso diverse metodiche:

ANALISI ANTROPOMETRICA E PLICOMETRIAFerilli_Nutrizionista_antropometria

Rilevazione di peso, altezza, BMI (Body Mass Index), circonferenza di vita/addome/fianchi, pliche cutanee

ANALISI BIOIMPEDENZIOMETRICA

Viene effettuata mediante la BIA (Bioelectrical Impedance Analysis), una tecnica di rilevazione non invasiva, estremamente rapida, indolore, affidabile e riproducibile, che fornisce dati, da un punto di vista quanti-qualitativo, circa la composizione corporea, l’ idratazione e lo stato nutrizionale di un soggetto.

Ma prima di descrivere la modalità di esecuzione di quest’analisi, è opportuno fare un po’ di chiarezza sui principi fisici su cui questa si basa.

Tutte le strutture biologiche oppongono una forza al flusso di correnti, continue o alternate, che le attraversano.

I tessuti, nello specifico, si possono comportare da: NON CONDUTTORI (non si lasciano attraversare), CATTIVI CONDUTTORI (si lasciano attraversare poco), BUONI CONDUTTORI (si lasciano attraversare bene), DIELETTRICI (trattengono le cariche). La RESISTENZA CORPOREA (Rz) è la capacità del corpo di opporsi al passaggio di corrente elettrica e risulta, quindi, legata interamente ai fluidi corporei: meno acqua è presente nel tessuto (ad es. osso e lipidi) più è alta la resistenza corporea. La REATTANZA CORPOREA (Xc) indica, invece, la capacità del corpo di opporsi al passaggio di corrente elettrica, immagazzinando cariche elettriche. Essa è’ direttamente proporzionale alla quantità di membrane cellulari attive, cioè alla massa cellulare corporea.

Da ciò ne consegue che l’ osso non permette, del tutto o quasi, l’attraversamento della corrente (massima resistenza); i lipidi contenuti nel tessuto adiposo sono cattivi conduttori (alta resistenza); l’acqua è un buon conduttore di corrente elettrica (bassa resistenza); i tessuti magri sono ricchi di acqua, ed, infine, le membrane cellulari sono strutture immerse in soluzione elettrolitica, che hanno la capacità di accumulare temporaneamente le cariche, per cui sono le uniche strutture corporee dotate non solo di una resistenza, ma anche di una reattanza. Pertanto, l’opposizione offerta dal corpo al passaggio di corrente è la risultante tra la combinazione di reattanza e resistenza, ed è definita come IMPEDENZA (Z).

Come avviene la BIA?

Si procede con l’applicazione sul paziente, in posizione supina, di una coppia di elettrodi sul dorso della manoFerilli_Nutrizionista_Bia (INIETTORE rosso e SENSORE nero), ed una coppia di elettrodi sul dorso del piede (INIETTORE rosso e SENSORE nero). Gli elettrodi di ciascuna coppia devono essere distanti tra loro circa 5 cm: i due elettrodi iniettori forniscono un impulso di corrente alternata a 50 kHz d’intensità innocua per i tessuti (400 mA), mentre i due elettrodi  sensori rilevano la corrente che ha attraversato le strutture biologiche  (tecnica tetrapolare).

Si tratta di un esame innocuo, che può essere svolto da chiunque senza rischi, fatta eccezione per i portatori di defibrillatore cardiaco impiantato.

Requisiti per effettuare la BIA

L’ambiente in cui si esegue l’esame deve presentare temperatura ed umidità adeguate. Il paziente, per poter essere sottoposto all’analisi bio-impedenziometrica, si deve trovare in condizioni basali ed in stato di rilassamento da almeno 5 minuti, in modo da permettere una redistribuzione dei liquidi in tutto il corpo.  Non solo, è necessario che:

Ferilli_Nutrizionista_requisiti_bia

  • presenti uno stato di PERFETTA IDRATAZIONE (non deve far uso di diuretici, ed è auspicabile che il paziente  abbia bevuto abbondantemente e poi urinato 30 minuti, circa,prima dell’esame)
  • sia a RIPOSO da 8-10 ore
  • non pratichi ESERCIZIO FISICO il giorno prima dell’esame, in quanto potrebbe portare ad una disidratazione che altera il dato impedenziometrico
  • nelle donne in età fertile, l’esame venga effettuato tra il 5-15° giorno del CICLO MESTRUALE; al di fuori di questo intervallo si possono avere variazioni dell’acqua corporea con conseguenti variazioni artificiose dell’impedenza. L’impiego di contraccettivi orali non modifica la valutazione impedenziometrica
  • sia sprovvisto di OGGETTI METALLICI  a contatto con la pelle
  • sia a DIGIUNO da minimo 2 ore e senza aver assunto bevande alcoliche
  • non si trovi in CONDIZIONE DI FEBBRE

 

Biompedenziometria Convenzionale

Nella BIA Convenzionale un software trasforma il valore di impedenza, rilevato durante l’esame, in un dato clinico utilizzando algoritmi che tengono conto delle misure antropometriche del soggetto (peso ed altezza), della sua età e del suo sesso nonchè dei valori di riferimento della popolazione.

Bioimpedenziometria Vettoriale

La BIA Vettoriale è, invece, la rappresentazione grafica (NOMOGRAMMA BIAVECTOR e NOMOGRAMMA BIAGRAM) dei valori di reattanza e resistenza, ottenuti mediante l’analisi bioimpedenziometrica, dipendente solo dalla statura del paziente. Essa permette, infatti, di effettuare la valutazione dello stato di idratazione e nutrizionale del soggetto in esame senza tener conto e del suo peso corporeo e di modelli matematici di calcolo. Risulta, pertanto, essere di migliore impiego, rispetto alla tecnica classica, in ambito clinico e nutrizionale.

Il Biavector permette la valutazione immediata dello stato di idratazione del paziente esaminato, oltrechè del suo assetto nutrizionale, confrontando i risultati ottenuti con valori di riferimento della popolazione normale.

Ferilli_Nutrizionista_biavector_2Ferilli_Nutrizionista_bia_vector_2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ferilli_Nutrizionista_biagramSe, invece, si vuole effettuare un’identificazie ionmmediata di alterazioni dello stato nutrizionale e/o idrico del paziente, ed in particolare dell’andamento degli spazi corporei intra- ed extra-cellulari, è utile ricorrere allo studio del Biagram.

 

 

 

 

 

ANALISI ADIPOMETRICA – STRATIGRAFIA

Si tratta di un esame innovativo, basato sulla tecnologia degli ultrasuoni, che permette di effettuare una Ferilli_Nutrizionista_adipometroscansione bidimensionale delle sedi anatomiche, di cui si desidera analizzare spessore e qualità dei tessuti sottocutanei, dal pannicolo adiposo alle fasce muscolari. L’adipometro, infatti, è uno strumento che emette ultrasuoni ad una frequenza di 2,5 megahertz (MHz), permettendo di visionare tutto ciò che c’è al di sotto dei 10 cm di profondità; non ha, quindi, la penetrazione tale da visionare gli organi interni. La precisione dello strumento è di 2 decimi di mm nella regione della coscia, e 4 decimi di mm nella regione addominale; le strutture anatomiche sottostanti alla cute, perciò, vengono inquadrate con una buona precisione.

La sezione adipometrica è ottenuta scorrendo l’ADIPOMETRO BodyMetrix BX2000 lungo la zona anatomica d’interesse; il risultato è una rappFerilli_Nutrizionista_bx2000resentazione bidimensionale (STRATIGRAFIA) dei tessuti sottocutanei, che appariranno come  zone chiare ECOGENE e zone scure ANECOGENE, a seconda che emettano o meno eco.

Con la misura di punto, inoltre, è possibile ottenere una sezione della stratigrafia, in cui alle zone chiare (transizioni tra tessuti) corrispondono picchi più o meno alti. Si ricerca il picco alto e dalla base ampia come indicazione dell’inizio del muscolo, così come nella stratigrafia si ricerca la linea bianca, intensa e continua.

Quest’analisi, pertanto, consente di:

  1. effettuare lo studio della composizione corporea del paziente in modo rapido, indolore e preciso
  2. distinguere lo strato di tessuto adiposo superficiale (che fornisce isolamento termico) da quello profondo (di accumulo); di principale interesse, quest’ultimo, nell’ambito di un percorso nutrizionale, in quanto correlato all’insorgenza di patologie cardiovascolari e metaboliche
  3. valutare la qualità del muscolo in esame  e seguirne le variazioni nel tempo al fine di ponderare le scelte nutrizionali da proporre al paziente
DETERMINAZIONE CONSUMO CALORICO – HOLTER METABOLICO

L’Holter Metabolico è un comodo strumento, clinicamente validato e di notevole affidaFerilli_Nutrizionista_Holter_Metabolicobilità, che consente di misurare l’effettivo dispendio energetico del paziente. Con l’applicazione della comoda fascia metabolica, sul muscolo tricipitale, è, infatti, possibile osservare l’andamento del metabolismo basale del paziente, in risposta a TUTTE le sue attività quotidiane.

Questo strumento, grazie ai sensori al suo interno, permette di rilevare:

  • la temperatura della superficie cutanea
  • la frequenza di dissipazione del calore del corpo
  • numero totale di passi
  • posizione del corpo (eretto, sdraiato, seduto, ecc)
  • durata del sonno
  • durata ed intensità dell’esercizio fisico
  • consumo calorico totale, attivo e a riposo, dell’organismo

Lo strumento può essere indossato da un minimo di 24 ore ad un massimo di 10 giorni, al termine dei quali il paziente tornerà nel mio studio per l’analisi dei dati ottenuti.

Perchè è importante conoscere il dispendio energetico del paziente?

L’impiego dell’holter metabolico si rivela di grande aiuto nella formulazione di diete personalizzate, di programmi di attività sportiva finalizzati al dimagrimento, in caso di difficoltà nella perdita di peso.

Nel mio studio vi offro la possibilità di prenotare l’esame con l’applicazione del’holter metabolico Armband Sensewear, per una durata variabile in relazione alle vostre necessità. Una volta venuti a conoscenza del vostro reale fabbisogno calorico, saremo in grado di intraprendere assieme un percorso nutrizionale specifico ed efficace fatto su misura per voi.

Durante i SUCCESSIVI CONTROLLI (in media dopo 30 giorni), procederò con la misurazione del peso, della circonferenza di vita/addome/fianchi e con la valutazione della composizione corporea, al fine di monitorare l’andamento del percorso nutrizionale intrapreso da paziente. Sulla base dei risultati riscontrati, proporrò, di volta in volta, alternative alimentari ed apporterò modifiche sostanziali alla dieta elaborata solo qualora se ne presenti la necessità.

Una volta raggiunto l’obiettivo per cui abbiamo duramente lavorato io ed il mio paziente, formulerò un PIANO ALIMENTARE DI MANTENIMENTO, finalizzato alla salvaguardia del peso e del buono stato di salute ottenuti durante il percorso nutrizionale intrapreso assieme.